Archeologia preventiva
e VPIA
- analisi di contesti urbani, periurbani e rurali
- ricognizioni e sondaggi geognostici
- analisi cartografiche
- ricerche bibliografiche
- gestione documentale digitalizzata
- aggiornamento agli standard GNA
L’archeologia preventiva è un processo che consiste nella raccolta di varie tipologie di dati prima dell’inizio di progetti urbanistici e edilizi pubblici e privati.
In Italia, la normativa sulla tutela dei Beni Culturali richiede la predisposizione e l’invio alla Soprintendenza di un documento denominato VPIA – Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico (precedentemente noto come Viarch). La VPIA è un allegato necessario all’approvazione dei progetti e deve essere compilata in formato digitale (tramite template QGIS) e trasmessa all’ICA – Istituto Centrale per l’Archeologia del Ministero della Cultura da archeologi professionisti iscritti agli elenchi ministeriali. I dati raccolti con l’archeologia preventiva permettono di individuare le aree con potenziale archeologico e quelle a rischio in funzione della tipologia di lavori previsti.
All’interno di questo documento di valutazione vengono analizzate varie fonti, tra cui dati di archivio e bibliografici e dati da ricognizioni di superficie.
In base al risultato del documento il Funzionario della Soprintendenza può predisporre l’esecuzione di saggi preventivi per fare sondaggi dell’effettiva potenzialità del sottosuolo.
- analisi di contesti urbani, periurbani e rurali
- ricognizioni e sondaggi geognostici
- analisi cartografiche
- ricerche bibliografiche
- gestione documentale digitalizzata
- aggiornamento agli standard GNA
